Lode al compleanno del Balsa

Festeggiar abbiamo la ricorrenza
nascitura del Balsa con astanti
ingerire mai sazi con impazienza

i fagioli con cipolla eran tanti
e la birra, con il vino, scorrea a fiumi
ma noi uomini, fieri e ligi come fanti

ammiravamo i profumi dei colorati lumi.
L'atmosfera di Cuba a noi vicina
odorar della sua terra dei sigari fumi

passato poi per la cucina
a preparar di caffeina dolce bevanda!
Già salutata, del CP, la piccolina

si sentiva nell'aria essenza di lavanda
"Quale segno nasconde quest'odore?"
Non è viatico, certo, a vicenda nefanda

ma un segnale evidente di tanto amore.
Era la Santuzza che preparava il suo regalo
innocente il Balsa contava tremante le ore

sperando che gli ospiti non restassero al palo
e scegliessero tosto la via di casa.
Confidava di non aver di prestazioni calo

all'agoniata meta tanto fresca e tanto rasa
un omaggio alla sua donna dall'Abbruzzo
che dai timori di nuove escrescenze è dissuasa

perchè lui non pone la testa come lo struzzo
e nell'animo rimane un Gran Signore
anche amando della "micina" il veloce spruzzo

lo fa sempre con orgoglio e con onore!
Quale festa abbiam passato nel Sanbiagese
in piacevole compagnia passamo alcune ore

confidando che nessuno se la prese
parlando del nostro amico "baffo moro"
che nei remoti tempi in piazza scese

declamando lombarda squadra come in coro
prese in sposo un amico dal capello fosco
all'anulare inserì un cerchietto d'oro

dimenticando il passato di via bosco.
Un saluto caloroso al caro Geppo
che dell'intimo comprò da cinese chiosco

di esperienza lancianese ormai è zeppo
parlando con noi e la bionda morosa.
Tornando l'alcool rendea la strada un greppo

ma vi devo confidare una bella cosa
non eran soldi, non era droga
ma la mia mugliera bella come una rosa.